regia di Patrizia Parisi
con Sergio Ammirata e Patrizia Parisi
In questo allestimento brillante, sebbene venato di comica tristezza, si riflette l'incapacità talora di combattere le forze esterne alla nostra volontà e si ride sugli spassosi fallimenti della vita.
Il lato comico di Anton è ispirato ai personaggi checoviani già intrisi di buffo dolore quotidiano, amara ironia e talora farsa sfrenata, quasi tragica. Si ride, ci si diverte, si riflette, forse perché i tic di questi personaggi si riverberano ovunque: addosso e attorno a noi, perché ci fanno pesare i loro sfizi e ghiribizzi, fanno rimuginare e riflettere sui nostri stessi difetti, sull'incapacità talora di combattere le forze esterne, sulla tentazione di rinunciare a vivere, ai comici avvenimenti della vita.
E loro, gli spettatori, continuano a ridere e ringraziano, perché malgrado la venatura di comica tristezza, in questo spettacolo, regna la parola scherzosa, la risata e anche la farsa della vita. Attori e spettatori, siamo zimbelli di una sorte beffarda che spesso non riusciamo a piegare, non riusciamo a trionfare perché siamo deboli.